Per me non c’è niente di più bello del viaggiare. Ho sempre viaggiato, sin da bambina e non finirò mai di ringraziare i miei genitori che mi hanno donato questo opportunità e mi hanno insegnato l’amore per i viaggi.
Ho cominciato a viaggiare da sola, poi in gruppo con viaggi lontani, in coppia in giro per l’Europa e ora con la bimba al seguito. Da quando sono diventata mamma ho messo da parte le valigie, ma adesso che mia figlia è grandicella sto ricominciando. Voglio far conoscere anche a lei le meraviglie che ci sono fuori dalla nostra porta di casa. In Italia e nel mondo.
Ma c’è una cosa che amo quasi di più del viaggio.
La sua preparazione.
Molte volte mi sono organizzata il viaggio da sola. Anche quando partivo per viaggi organizzati mi sono sempre preparata prima, documentandomi, leggendo e organizzando il viaggio prima con la testa e poi con la valigia.
Ho organizzato un bellissimo viaggio in coppia nelle tre repubbliche Baltiche, programmato tappe, chilometri giornalieri, cose da vedere, hotel dove alloggiare… un fantastico itinerario di 2 settimane nel profondo nord.
Oppure in Scozia- Inghilterra, nella zona del muro di Adriano.
Comincio sempre qualche mese prima ad organizzare e pianificare il viaggio, la scelta della meta, le cose da vedere, le distanze. E ogni giorno aggiungo un particolare, studio la mappa, calcolo i chilometri tra una località e l’altra e prendo nota, tutto scritto, bello ordinato.
Poi lo lascio lì per un po’ di tempo, come il vino, a maturare… Smetto di pensarci e faccio scendere l’adrenalina che mi prende ogni volta che penso ad un viaggio.
Poi, quando manca poco alla partenza, riprendo tutto in mano e sistemo, modifico, miglioro, depenno, aggiungo fino a che non è perfetto per me e pronto da essere usato e soprattutto vissuto.
Mi piace immaginare il posto prima ancora di vederlo, di indovinarne i colori, gli odori, i suoni.
Viaggiare con la fantasia prima ancora di partire.
Quasi sempre, per fortuna la realtà supera di gran lunga la fantasia e le aspettative del viaggio stesso. Sono pochissime le mete che non mi sono piaciute, davvero poche.
Per me viaggiare è come respirare. Se non riesco a viaggiare, a muovermi anche solo per un week end vicino casa, mi sento “in gabbia”, sono irrequieta.