Una mia cara amica ha scritto questo interessante post a proposito del viaggiare in aereo con i bambini. Dopo averlo letto la check-list di Marta, ho ripensato ai due viaggi in aereo che mia figlia ha già fatto (uno nazionale e uno europeo) e l’ho verificata…

Iniziamo dalla n. 10, la borsa per i giochi. Non parto mai senza. Un mini trolley rigido di Peppa Pig in cui io e mia figlia, la sera prima di partire, SCEGLIAMO insieme i giochi da viaggio.

I miei immancabili sono:

blocchi e colori per disegnare, meglio le matite colorate che i pennarelli, se riuscite! (la n. 6)

– libri adesivi (meglio se attacca-stacca): fanno passare un po’ di tempo in silenzio per la gioia dei vicini di aereo) (n. 2)

cibo (cracker, tarallucci, grissini, acqua e succhi di frutta): mezzora di tranquillità mentre mangiano! (n. 1 della check-list di Marta)

Trolley di Peppa Pig

Trolley Peppa Pig

libro da leggere, da far scegliere rigorosamente a mia figlia (di solito i più gettonati sono: Peppa Pig, Anna dorme senza ciuccio, La sirenetta, Pinocchio) (n. 3 di Marta)

– un insieme di piccoli oggetti che riempiono i buchi vuoti del trolley (macchinina, bambolina, palloncini e tutto quello che riuscite a farci stare dentro);

Ma mai e poi mai mi sognerei di partire senza…

– il Dou-Dou, l’immancabile degli immancabili, il morbido coniglietto della nanna (n. 9)

Che poi la cosa che è piaciuta di più a mia figlia è stato … l’oblò dell’aereo: guardare le nuvole, il mare e le case minuscole è stato il suo giocattolo preferito!!!

E voi cosa mettete nella valigia quando viaggiate in aereo con i vostri bimbi?

Grazie ancora a Marta per il suo spunto!  Seguitela su learningescapes.net

 

Per me non c’è niente di più bello del viaggiare. Ho sempre viaggiato, sin da bambina e non finirò mai di ringraziare i miei genitori che mi hanno donato questo opportunità e mi hanno insegnato l’amore per i viaggi.

Ho cominciato a viaggiare da sola, poi in gruppo con viaggi lontani, in coppia in giro per l’Europa e ora con la bimba al seguito. Da quando sono diventata mamma ho messo da parte le valigie, ma adesso che mia figlia è grandicella sto ricominciando. Voglio far conoscere anche a lei le meraviglie che ci sono fuori dalla nostra porta di casa. In Italia e nel mondo.

Ma c’è una cosa che amo quasi di più del viaggio.

La sua preparazione.

Molte volte mi sono organizzata il viaggio da sola. Anche quando partivo per viaggi organizzati mi sono sempre preparata prima, documentandomi, leggendo e organizzando il viaggio prima con la testa e poi con la valigia.

Ho organizzato un bellissimo viaggio in coppia nelle tre repubbliche Baltiche, programmato tappe, chilometri giornalieri, cose da vedere, hotel dove alloggiare… un fantastico itinerario di 2 settimane nel profondo nord.

navighetto

Coordinate GPS ai Baltici

Oppure in Scozia- Inghilterra, nella zona del muro di Adriano.

Comincio sempre qualche mese prima ad organizzare e pianificare il viaggio, la scelta della meta, le cose da vedere, le distanze. E ogni giorno aggiungo un particolare, studio la mappa, calcolo i chilometri tra una località e l’altra e prendo nota, tutto scritto, bello ordinato.

Poi lo lascio lì per un po’ di tempo, come il vino, a maturare… Smetto di pensarci e faccio scendere l’adrenalina che mi prende ogni volta che penso ad un viaggio.
Poi, quando manca poco alla partenza, riprendo tutto in mano e sistemo, modifico, miglioro, depenno, aggiungo fino a che non è perfetto per me e pronto da essere usato e soprattutto vissuto.

Mi piace immaginare il posto prima ancora di vederlo, di indovinarne i colori, gli odori, i suoni.
Viaggiare con la fantasia prima ancora di partire.

Quasi sempre, per fortuna la realtà supera di gran lunga la fantasia e le aspettative del viaggio stesso. Sono pochissime le mete che non mi sono piaciute, davvero poche.

Per me viaggiare è come respirare. Se non riesco a viaggiare, a muovermi anche solo per un week end vicino casa, mi sento “in gabbia”, sono irrequieta.

Ho bisogno di muovermi, esplorare, conoscere, visitare. Un bisogno fisico che mi aiuta a scaricare la noia dei ritmi sempre uguali della quotidianeità e a (ri)caricare il mio bagaglio interiore.

namibia