Durante la settimana #tornarsposini, cioè da soli con la bimba in vacanza con i nonni, siamo andati a vedere la mostra su Botero al Complesso del Vittoriano.  Dopo la mostra sugli Impressionisti a Treviso e tutte le altre mostre visitate insieme a mia figlia, questa volta ho preferito immergermi in pieno nell’arte di uno dei pittori preferiti di mio marito e miei, godendomi la mostra con calma e con le audio-guide.

Per definire l’arte del pittore colombiano nato a Medellin nel 1932, possiamo usare le sue stesse parole:

Il problema è determinare la FONTE del piacere quando si guarda un dipinto. Per me il piacere viene dall’esaltazione della vita, che esprime la SENSUALITÀ’ delle forme. per questa ragione il mio problema formale è creare SENSUALITÀ’attraverso le forme.

Ad aprire la mostra, nella prima sezione, sono le sculture. Forse meno conosciute dei quadri, le sculture sono in bronzo monocromatico – così diverse dall’esplosione dei colori nei dipinti – ma il loro volume amplificato le rende di una bellezza unica. Personalmente non le avevo mai viste e ne sono rimasta affascinata. Soprattutto davanti alla scultura de I Ballerini, davvero straordinaria…Continua a leggere

monte dei cocci

Testaccio non è solo vita notturna ma è anche – e soprattutto – storia romana, zona archeologica di grande rilievo e occasione per i più piccoli di vivere la storia.

L’ultima domenica di aprile abbiamo partecipato alla visita guidata al Monte dei Cocci a Roma con l’Assocazione “arte per bambini”. Per la scelta di questa visita hanno giocato a nostro favore  due vantaggi importanti:  il primo, la fascia d’età perfetta per la mia bimba (4-6 anni) e il secondo, l'”apertura straordiaria” di un posto che raramente è aperto al pubblico. Quale migliore occasione anche per noi adulti?

All’arrivo davanti all’ingresso del “monte dei cocci” la nostra guida Barbara consegna ad ogni bambino la cartelletta dell’archeologo che andrà poi via via compilata con i reperti trovati. Mia figlia è già eccitata con la sua cartelletta rosa. Ci scrive subito il nome.

Prima di salire sul monte,  Barbara ci spiega che il monte dei cocci è uno dei 7 falsi colli di Roma (quante cose si imparano!!!), formato dai tantissimi resti delle anfore romane (se ne contano più di 50 milioni) che arrivavano qui via fiume Tevere dal porto di Ostia. Infatti questo posto era una vera e proprio “discarica” dell’antica Roma.

monte dei cocci

il monte dei cocci

Barbara racconta ai bambini che le anfore che hanno formato il monte sono per lo più anfore che trasportavano olio (olearie), perchè queste non potevano essere più riutilizzate perchè rimanevano sporche e maleodoranti e quindi venivano “gettate” nella discarica di monte testaccio.Continua a leggere

Organizzare un fine settimana a Treviso appositamente per vedere la mostra “Storie dell’Impressionismo” con una bambina di 5 anni potrebbe sembrare un azzardo. Il rischio di vedere la mostra velocemente e non godersela come veramente merita (e come mi piacerebbe) c’è stato e io l’ho messo sicuramente in conto quando ho organizzato la mini vacanza.

mi sono fatta aiutare dalle audioguide. ho scelto di prendere quella per i bambini per vedere la mostra con gli occhi (e le orecchie) di mia figlia.

L’esposizione è dedicata alle Storie dell’Impressionismo e mette in mostra ben 140 opere, suddivise in sei sezioni con i capolavori che hanno rivoluzionato il mondo della pittura.

La storia narrata è quella dell’impressionismo, la corrente artistica nata in Francia nella seconda metà dell’800 che ha rivoluzionato completamente il modo di rappresentare la realtà.

Gli impressionisti riproducono sulla tela le sensazioni e le percezioni visive che il paesaggio comunica loro. Il paesaggio non è qualcosa di aggiunto, ma avvolge le figure.

Si parte dalle sezione 1 e 2 con Ingres, Degas e Gauguin: sono loro i precursori, i primi a dipingere il paesaggio, vissuto da dentro, en plein air.  Si prosegue poi nella Sezione 3 e 4 con Manet e Cézanne, Corot e van Gogh e le loro nature morte (la posa delle cose). Meraviglioso il quadro  in questa sezione il “Bouquet di fiori in vaso blu di van Gogh. Si arriva finalmente al cuore della mostra nelle Sezioni 5 e 6. Monet e il plein air. Continua a leggere

Ara Pacis a colori

Dopo la bella esperienza a La Casina delle Civette, abbiamo approfittato di nuovo della domenica gratuita ai musei per visitare uno dei pochissimi monumenti romani che non ho mai visitato, l’Ara Pacis Augustea.

Scegliamo di fare la visita con l’Associazione Bimbi Mindful che propone la visita guidata per i bambini con la possibilità, alla fine della visita, di disegnare quello che più ha colpito la fantasia dei più piccoli.

L’Ara Pacis – altare della Pace – è un monumento di epoca romana, fatto costruire da Augusto per celebrare la pace nell’impero romano.

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Come lo stesso sottotitolo  evoca la mostra Van Gogh, è ALIVE, una mostra “viva”, un'”esperienza“.

Ed è infatti un’esperienza multisensoriale in cui non è solo la vista ad essere coinvolta ma anche l’udito.

Non una semplice mostra con i quadri appesi al muro ma  stanze enormi, semi buie sulle cui pareti, colonne, soffitti e pavimenti vengono proiettate le immagini, i dettagli delle 800 opere che Van Gogh ha composto in 10 anni, dal 1880 al 1890 tra l’Olanda, Parigi, Saint Rémy e Auver-sur Oise.

La mostra si trova nei locali del Palazzo degli Esami, appena riaperto al pubblico, nel cuore dello storico quartiere romano di Trastevere. L’esposizione si snoda su tre grandi sale, la prima con una ricostruzione reale della famosa “cameretta” di Van Gogh, uno dei suoi quadri più celebri; la seconda con immagini che scorrono sulle grandi pareti; ed infine si arriva alla grande sala multimediale dove tutto lo spazio, dal soffitto al pavimento è pieno di colori, disegni, parole accompagnate da una intensa colonna sonora che va da Vivaldi, a Schubert, da Godard ad Handel.Continua a leggere