Io amo Monet. É da sempre il mio pittore preferito. L’ho visto in mostra in Italia tantissime volte, all’estero e, ovviamente, a Parigi…
Non mi stanco mai dei suoi quadri, sono bellissimi e mi trasmettono un’emozione unica.
Appena ho saputo della mostra a Roma mi sono subito mossa per cercare una visita guidata per bambini perchè volevo assolutamente portarci mia figlia (che aveva già conosciuto Monet e i suoi amici impressionisti a Treviso.
Dopo la meravigliosa esperienza della visita guidata per bambini a Hokusai, abbiamo scelto di nuovo l’Associazione Kairós per la visita guidata alla mostra di Monet.
Nella prima sala Paola raggruppa i bambini e spiega loro chi è Claude Monet, dove nasce e come trascorre i suoi primi anni da bambino, distratto a scuola e amante del disegno. Inizia con le caricature dei suoi insegnanti e dei suoi compagni di classe fino ai ritratti del figlio Michel e dei suoi familiari.
Si attraversa poi un lungo corridoio di ninfee, per raggiungere le sale dove sono esposti i dipinti più celebri di Monet.
I dipinti esposti, circa 60, provengono tutti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, quelle opere che si trovavano nell’amata Giverny e che il figlio Michel ha donato al Museo di Parigi dopo la scomparsa del padre Claude.
Paola porta i bambini davanti ad alcuni capolavori di Monet – come il Treno nella neve. La Locomotiva (1875) – e spiega loro la passione di Monet per la luce, per la pittura “en plein air“, all’aria aperta. Paola spiega ai bambini che Monet ama dipingere non solo le cose, ma l’impressione che queste cose hanno su di lui, l’impressione della luce sulle cose.
Davanti al quadro “Effetto di neve al tramonto” i bambini riescono a sentire tutta la tristezza che viene dal quadro dipinto da Monet, nel periodo della scomparsa della sua prima moglie. Il quadro trasmette una sensazione di freddo dentro (neve) e fuori dal quadro.
La visita guidata prosegue attraverso gli occhi del pittore francese, i suoi anni in Italia e in giro per l’Europa.
Sotto una teca i bambini si ritrovano davanti alla tavolozza usata dal Monet, la sua pipa e gli occhiali... guardando bene la tavolozza si vedono proprio le pennellate ampie che caratterizzano lo stile di Monet.
Paola spiega loro che Monet riesce a dipingere un paesaggio o un oggetto basandosi sul ricordo e sulla sensazione che quel paesaggio o quell’oggetto avevano avuto su di lui…
Davanti ad uno dei quadri delle Ninfee del giardino di Giverny che Monet amava dipingere, Paola tira fuori dalla sua borsa di Mary Poppins una lente di ingrandimento e invita i bambini a guardare bene da vicino (senza toccare il quadro!!!) le pennellate sul quadro.
La visita guidata finisce qui. E’ stata un’esperienza magnifica ma anche un po’ pesante per i bambini, immersi in una mostra così importante e di così alto valore artistico. Paola saluta i bambini consegnando loro due fogli con disegnate le ninfee da colorare per portare a casa un ricordo del genio artistico di Monet.