“Questa è la storia di Matilde che non voleva mangiare la minestra e finì per caderci dentro”
Così viene presentato e riassunto il libro per bambini “Mangia, Matilde!” dalla casa editrice Le Rane Interlinea. E’ la storia di Matilde, una bambina come tante che, pur non di mangiare le vedure che la mamma le prepara, s’immagina di vivere avventure fantastiche tra rotelle di zucchine, gambi di spinaci e budini tremolanti.
Le verdure si sa sono la “bestia nera – o meglio – verde” dei nostri bambini. Quante volte cerchiamo di far mangiare la minestra e le verdure ai nostri figli? Io ci provo (quasi) tutte le sere, estate ed inverno, verdure frullate, nascoste, mimetizzate…
Questo libro divertente può forse aiutarci a far capire ai nostri bambini l’importanza di un’alimentazione sana, composta anche dalle verdure.
Per recensire questo libro ho chiesto aiuto alla maestra della classe di mia figlia (ultimo anno di materna, 5 e 6 anni) che lo ha letto in classe e ha raccolto i commenti dei bambini.
Il libro si compone di 3 “avventure di gusto” di Matilde alle prese con la minestra, un piatto di spianaci e il budino alla vaniglia.
Nella prima avventura “Matilde nella minestra“, la protagonista, invece di mangiare la minestra che la mamma le ha preparato, si fissa a guardare il piatto, si sporge talmente tanto che ci cade dentro e atterra su un “materasso”. Incontra una “bambina”, Francesca, che è costretta a vivere – e a mangiare – in un minestra. Le due bambine passano attraverso strade di fagiolini, pezzi di carote, rondelle di zucchine, fagioli schifosi, pastina… ed arrivano in piazza, dove una fontana di brodo di pollo circonda l’altalena …Matilde si dondola finchè la voce della mamma la riporta alla realtà e la fa “uscire” dalla minestra. Alla fine Matilde ha mangiato un po’ di minestra e promette alla mamma che la prossima volta la finirà…
Cosa è piaciuto ai bambini di questa avventura? Le scuse dette da Matilde alla mamma per non assaggiare la minestra, quando Matilde piange per la cipolla, l’incontro con la bambina che vive nella minestra e il bambino vicino all’altalena e, per finire, a qualcuno è piaciuto anche quando Matilde assaggia la minestra!
La seconda avventura è “Il popolo dei Taia Taia“. C’è di nuovo la mamma in cucina con Matilde che si rifuta di mangiare gli spinaci.
“Matilde avvicinò il naso alla montagnola di spinaci raccolta in mezzo al piatto: sembrava una foresta buia e misteriosa” (p. 19). Matilde sente una voce che proviene dal piatto e per scoprire chi ha parlato, cade di nuovo nel piatto.
Questa volta incontra un “Taia Taia”, un ometto dalla folta barba e dalla camicia a scacchi colorata che vive nella foresta di spinaci e che sta costruendo la strada per uscire dal piatto, tagliando foglie di spinaci.
“Lavorare gli spinaci è una faticaccia. E di solito i bambini non sono di nessun aiuto: basterebbe che ne masticassero un paio di forchettate e per noi sarebbe tutto più semplice” (p. 21).
Matilde si sente subito in colpa per non aver aiutato il Taia Taia e quell’omino le stava facendo anche pena. Prende una forchettata di spinaci e – solo per questa volta e solo per fare un favore al Taia Taia – la mangia.
Cosa è piaciuto ai bambini di quest avventura? I Taia Taia che chiedono aiuto ai bambini, lei che si rifiuta perchè gli spinaci non le piacciono. “Evviva” che esce dal piatto quando Martilde ne mangia un po’ e poi, anche qui, i bambini hanno apprezzato quando Matilde mangia un po’ di spinaci.
La terza avventura “Un budino, ma non di cioccolata” inizia sempre in cucina e sempre con la mamma che invita Matilde a mangiare il budino e Matilde non vuole perchè preferisce quello al cioccolato. Matilde fissa il budino tremolante e si chiede se per caso abbia la febbre, avvicina la faccia al budino per scoprirlo (come fa la mamma con lei quando vuole capire se ha la febbre) e zac! il budino la inghiotte!
Matilde comincia a muoversi – a fatica – nel budino, dove è tutto giallo. Il budino si mette a ridere perchè Matilde le sta facendo il solletico e chiede a Matilde di fermarsi subito. Poi il budino si lamenta con la bambina perchè tutti preferiscono il cioccolato e cerca di chiacchierare un po’ con Matilde che però non lo ascolta. Matilde sta cercando una via di uscita (deve andare al parco con la sua amichetta Cecilia). La bambina comincia a scavare con le dita (non trova il cucchiaino) creando una galleria budinosa e lo mangia con le mani.
“Sai che forse mi piaci come quello al cioccolato?” (p. 35)
Cosa è piaciuto ai bambini di questa avventura? Quando Matilde cade nel budino, Matilde che mangia il budino con le mani, scava e mangia, posa la guancia sul budino per sentire se ha la febbre…
E se a qualche bambino piacciono le verdure e le mangia anche di gusto????
“Le avventure di Matilde vi saranno utili ugualmente perchè…. attenzione: SI PUO’ CADERE DAPPERTUTTO!”
Le avventure di Matilde parlano ai bambini attraverso scene spiritose e divertenti (cadere nella minestra, mangiare con le mani), ambientate in momenti e luoghi familiari e quotidiani (la mamma che cucina le verdure, le scuse dei bambini per non mangiarle). Il messaggio arriva quindi, tra una risata e l’altra, dritto al punto: è importante mangiare le verdure (e non succede nulla se le mangiamo!)
E a leggere i commenti dei bambini sembra che questo messaggio venga capito (tutti hanno espresso gradimento quando alla fine Matilde mangia ciò che ha nel piatto) almeno in teoria! 😉
Guido Quarzo – Anna Vivarelli
Mangia, Matilde!
Illustrazioni di Cinzia Ghigliano
Interlinea, pp. 50, euro 8.
Consigliato dai 6 anni in su
Grazie alla Maestra Silvia per aver letto il libro in classe.
Grazie a Le rane Interlinea per il libro.