La sesta edizione di Maker Faire–European Edition si è svolta a Roma il secondo fine settimana di ottobre. Alla nostra terza esperienza, anche quest’anno non siamo mancati, dedicando ben 6 ore al solo padiglione 7: Drone, Kids and Educational.
Quest’anno Greta non si è risparmiata, ha voluto e potuto provare di tutto e di più.
Iniziamo con lo stand Ferrovie dello Stato dove si vede proiettata sullo schermo e deve acchiappare le sfere volanti, poi si mette al comando di un tablet per pilotare macchinine spaziali che cercano di recuperare le stelle e portarle alla base attraverso semplici comandi di programmazione (avanti, indietro, rotazione).
Poi è il turno del primo laboratorio organizzato da Boboto, che propone un laboratorio diviso in due parti: prima un lavoro sui cinque sensi e poi, sempre sul tema, un percorso con un robottino da programmare con semplici comandi da inserire su una consolle in legno. Il laboratorio dura un’ora e mezza ed è stato molto divertente (laboratorio da prenotare sul posto).
E’ finalmente il nostro turno di entrare nell’area Open Lab, una serie di “giochi” a tema programmazione e robotica della durata di un’ora in cui si entra solo su prenotazione a gruppi di 20/24 persone. I bambini entrano in un’ampia sala, da soli, senza genitori, e giocano con diverse attività, in gruppo alla presenza di animatori che spiegano ai bambini cosa fare e come si gioca.
Sono 5 giochi, ma mia figlia ne fa solo 4 perché uno è per i bambini dagli 8 anni in su (Creatori di droidi): coding challenge (piccole sfide a tempo per sviluppare le capacità di problem solving attraverso il coding); labirinto robot (i bambini devono programmare decine di mini-robot per uscire autonomamente da un intricato labirinto); augmented reality markers (si realizzano invenzioni virtuali animate ed interattive) e infine Robot esploratore dove si giocherà con il bellissimo robottino Cubetto il quale, grazie all’aiuto dei bambini, esplorerà un mondo sconosciuto.
Giusto una pausa all’aria aperta, tra un padiglione e l’altro per far volare un missile/ bottiglietta di plastica e via per un altro laboratorio.
Stavolta siamo nello stand Ferrovie dello Stato (anche questo laboratorio prenotato in anticipo) dove si costruisce un vagoncino in cartone con una bella lucina davanti (forse più adatto a bambini piccoli) e poi invece il laboratorio che più è piaciuto a mia figlia, sempre nell’area play mobility di Ferrovie Italiane.
Il robottino Ozobot Evo è capace di camminare seguendo come comando la pista disegnata da Greta con dei comunissimi pennarelli colorati!
Magia! Miracolo! Bimba a bocca aperta dall’entusiasmo, non voleva più venire via dallo stand!
Ora Ozobot è entrato di diritto nella lista di Babbo Natale (grazie MakerFaire!!! Mai più palline di plastica con mini bambole o bambole bionde! 😀 )
Ma non si può andare via senza prima aver assistito, come lo scorso anno, allo show dei mitici ragazzi di Scienza Divertente, quest’anno dedicato al funzionamento del cervello. Greta fa la “valletta scienziata” anche quest’anno, provando di persona l’esperimento sulla percezione del peso… molto molto interessante!
Abbiamo fatto tante altre cose e visto tantissimo nelle 7 ore in cui abbiamo camminato per gli stand della Fiera di Roma (e mentre la bimba era ai vari laboratori ne abbiamo approfittato per vedere tutti gli altri padiglioni e per provare il Ristorante green della ENI).
Anche quest’anno MakerFaire non ha deluso né noi né la nostra 7enne. Sempre più grande, sempre più attività per gli scienziati in erba, sempre più educativo e divertente.
Al prossimo anno!
Qui puoi leggere la nostra esperienza a Maker Faire dello scorso anno (2017).